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Breve storia di Santorini

 


   


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Gli innumerevoli studi e scavi archeologici delle isole di Santorini, testimoniano insediamenti umani sin dalla metà del terzo millennio a.C. L'isola venne infatti abitata a partire dal 3200 a.C. dalla cultura minoica. Le evidenze storiche dell’insediamento in Santorini di questa geniale civiltà ci viene testimoniata dagli scavi archeologici di Akrotiri. Dagli scavi, iniziati verso gli anni '60, emerse un intero villaggio le cui case avevano delle decorazioni murali simili a quelle trovate nel palazzo di Cnosso, a Creta, patria di origine della civiltà minoica.

 

Vulcano di SantoriniSantorini, che nell’antichità veniva chiamata byle, quindi Kallistē, continuò ad essere abitata sino all'infernale eruzione del suo vulcano, intorno al 1600 a.C. che seppellì l’intera isola sotto la lava. L’eruzione del Santorini fece fuoriuscire quasi 7000 metri cubi di magma e sparse ceneri su gran parte del Mediterraneo orientale e sulla Turchia. Il cratere che si aprì aveva dimensioni pari a circa 80 kmq. L'eruzione seppellì la città minoica di Akrotiri, la "Pompei dell'Egeo", nella zona meridionale di Thera, sotto oltre due metri di cenere. I danni provocati dall’eruzione causarono forse la fine della civiltà minoica che aveva il proprio centro sull’isola di Creta e cambiarono le sorti storiche di quella parte del mediterraneo e del mondo intero, a detta di molti.

Da allora Santorini risulta composta da 5 isole principali: Nea Kameni, Palea Kameni, Aspronisi, Therasia, Thera, riunite intorno alla cosidetta ‘caldera’ un grande cratere vulcanico. Le attività umane dopo l'eruzione ripresero solo verso il XIII secolo a.C.

Effettivamente la Grecia e fondali del mare Egeo appartengono alla zolla euroasiatica e si spostano ancora oggi in direzione sud di circa 2 m ogni 100 anni, finendo per urtare contro la zolla africana che si muove in senso opposto. Gli effetti di tali collisioni sono i frequenti terremoti e le eruzioni vulcaniche. Gli antichi greci attribuivano i fenomeni tellurici all'ira del dio Poseidone, che li produceva come punizione e condanna per gli uomini e per i loro misfatti. Pensate che a sud di Santorini, fino a circa 2000 m di profondità, si trovano numerosi vulcani sottomarini non ancora spenti.

 

Ritornando alle vicende storiche l'isola fu occupata dai fenici nel IX secolo a.C. e successivamente divenne un importante luogo di ristoro lungo le rotte di viaggio tra il mediterraneo orientale e occidentale. Durante il periodo ellenico, Thera (altro nome dato all'isola) non occupò una posizione di rilievo, a parte la posizione strategica nelle campagne di guerra dei successori di Alessandro Magno. Nel periodo romano Thera non assunse nessun tipo di posizione, né strategica, né militare. All’inizio del IV secolo d.C. Santorini venne raggiunta dal Cristianesimo e i cristiani l’edificazione di numerose chiese. Al periodo bizantino risale la bella Chiesa di Panagia Episkopi a Gonia. Alla caduta di Costantinopoli, e successivamente con la quarta crociata, il nome di Thera venne cambiato con quello di Santorini. Nel periodo successivo, nell’isola si sviluppò la coltivazione del cotone e in particolare la produzione vinicola.

 

Nonostante il benessere economico, Santorini dovette far fronte ai problemi rappresentati dalle devastazioni da parte dei pirati. Con la dominazione turca, l’isola sviluppò il commercio con le civiltà vicine reso possibile anche dal superamento del problema della pirateria. Alla fine della dominazione turca, che terminò anche grazie all’attiva partecipazione di Santorini alla guerra d’indipendenza, l’isola divenne parte dello Stato Indipendente della  Grecia nel 1830.

 

 

Nel XX secolo Santorini, dopo un primo sviluppo economico nella produzione navale, vinicola e agricola in genere, subì un forte decremento demografico dovuto al terremoto del 1956, ma ancor prima allo spostamento di diversi cantieri navali nella terraferma greca. Il turismo, sin dagli anni '60 rappresenta la fonte economica principale di sostentamento dell’isola.


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